Il lungo esilio dei Bronzi di Riace - dal 2009 a palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale calabrese - è terminato.
Si è svolta oggi, infatti, l'inaugurazione per la riapertura della "sala dei bronzi di Riace" del Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria.
Il recupero del museo è opera dell’architetto Paolo Desideri: l'utilizzo del modello noto come “tensegrity”, mai adottato in Italia, ha dato come risultato 10.800 metri quadrati ripristinati, la copertura vetrata del cortile e il pavimento in lastre di vetrocamere con una struttura metallica leggerissima.
Sono state inoltre riaperte le finestre murate in passato ed è stato realizzato un impianto di climatizzazione e filtraggio dell’aria soprattutto negli ambienti dei Bronzi.
Come evidenziato "grazie al restauro e alla nuova organizzazione museale è stato possibile esporre pezzi straordinari, chiusi nelle casse e mai visti. Sarà il Museo dei Bronzi di Riace. Ma non solo. Per la verità, molto di più. Sarà la Casa della Magna Grecia".
Sono state inoltre riaperte le finestre murate in passato ed è stato realizzato un impianto di climatizzazione e filtraggio dell’aria soprattutto negli ambienti dei Bronzi.
Come evidenziato "grazie al restauro e alla nuova organizzazione museale è stato possibile esporre pezzi straordinari, chiusi nelle casse e mai visti. Sarà il Museo dei Bronzi di Riace. Ma non solo. Per la verità, molto di più. Sarà la Casa della Magna Grecia".
Le due statue – rinvenute nel 1972 nei pressi di Riace (provincia di Reggio Calabria) – sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi dell'arte greca e tra le testimonianze dirette dei grandi maestri dell'età classica. Le ipotesi sulla provenienza e sugli autori dei bronzi sono diverse, ma non esistono ancora elementi che permettano di attribuire con certezza le opere ad uno specifico scultore.
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