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venerdì 30 maggio 2014

"La Prima Guerra Mondiale": per i 100 anni, la mostra al Vittoriano


Partono dal complesso del Vittoriano, con l'inaugurazione della mostra "La Prima Guerra Mondiale 1914-1918 Materiali e fonti" (a Roma dal 31 maggio al 30 luglio), le celebrazioni per i 100 anni della Grande Guerra.  
Foto, filmati, contributi audio (la voce di Cadorna e Diaz), documenti d’epoca - in parte inediti - e un'app per "Teatri di guerra. Fotografie di Luca Campigotto", rievocano la vita nelle trincee, i campi di prigionia, le dichiarazioni ufficiali, gli ordini di esecuzioni e le sentenze dei tribunali militari. 


La mostra ricorda i 74 milioni di soldati che parteciparono al conflitto, i 470 mila che furono processati per renitenza alla leva ed  i 9 milioni di caduti.
Ma l'esposizione dedica anche significativi approfondimenti a quanto capillare e trasversale fu all'epoca la partecipazione ed al ruolo rilevante degli intellettuali (non solo italiani): da Gabriele D’Annunzio a Marinetti, da Thomas Mann a Rilke.
Un lungo percorso espositivo, curato dall'Istituto per la Storia del Risorgimento insieme con l'Istituto per il Catalogo Unico, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, la Biblioteca Nazionale di Firenze, l'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi e Cinecittà Luce.


La commemorazione della Grande Guerra coinvolgerà per tre anni tutte le regioni d'Italia. Dal 2015 entrerà nelle scuole con un progetto educativo nazionale e fin da subito avvierà il restauro di 100 monumenti (al vaglio delle sovrintendenze) legati al primo conflitto mondiale.


TI POTREBBE INTERESSARE:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2014/05/30/al-via-celebrazioni-della-grande-guerra_5a383ee0-544a-4988-8f4d-1c1364182364.html

martedì 20 maggio 2014

Altri luoghi ... Granada

Alhambra
 

È la fortezza-palazzo che, fra il XIII e il XIV secolo, gli ultimi principi musulmani della Spagna - i Naṣridi o Banū 'l-Aḥmar (1232-1491) - costruirono sul colle che domina da levante la città di Granada, dove già prima esistevano la cittadella (l'Alcázaba, in arabo al-Qaṣbah) e il muro di cinta.
Il nome deriva dalla parola araba al-Ḥamrā'  "la rossa" - che si trova applicata a palazzi e reggie anche in altre parti del mondo musulmano - e si riferisce al colore in origine rossastro delle mura della cittadella, fatte in gran parte con terra battuta.
L'opera fu iniziata da Muḥammad ibn Yūsuf al-Aḥmar e continuata dai suoi successori.


Quasi ognuno di questi ha aggiunto al palazzo qualche elemento nuovo, sia costruendo nuove sale o nuovi edifici, sia profondendo nelle parti già costruite quelle mirabili decorazioni (sia delle pareti che dei soffitti), che forma ancora oggi la bellezza maggiore dell'Alhambra. Una delle decorazioni, che quasi potrebbe dirsi particolare dell'Alhambra, è l'iscrizione "Lā ghālib illā Allāh" (non v'è altro vincitore che Dio".
Distinguere l'opera di ciascun sovrano non è facile, sia perché l'unico elemento che possa aiutare nella determinazione sono le iscrizioni sparse sulle mura interne ed esterne della cittadella e del palazzo (ma tali iscrizioni possono riferirsi alla decorazione in se, ma anche alla costruzione delle singole parti) sia perché non piccola parte di quella che era l'Alhambra quando l'ultimo dei principi Naṣridi dovette abbandonarla, è andata distrutta (diverse le cause: dalle pompose costruzioni di Carlo V, a un'esplosione di polvere nel 1591, all'occupazione francese del 1812 e non ultima, l'abbandono e l'incuria di molti secoli).


A fianco dell'Alhambra si trova il Generalife, un complesso architettonico costituito da una villa con giardini e pensato come luogo di riposo. Dal 1984 è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. 
Le origini del Generalife risalgono al XII secolo, poi rimaneggiato da Abu I-Walid Isma'il; in origine non aveva accesso diretto al complesso dell’Alhambra, seppure inserito nel perimetro della città musulmana. L’ingresso principale si trovava in corrispondenza dell’attuale Cuesta de Los Chinos, attraversato il fiume Darro. 
L’aspetto attuale rispetta ancora gli elementi originari, ma nel 1931 sono stati realizzati nuovi ingressi e nuovi sentieri, frutto del sapiente lavoro dell’architetto Prieto Moreno. L’uso di ciottoli, fontane, prati fioriti, assieme alle vedute panoramiche, fa riferimento alla tradizione araba di Granada, con molti luoghi intimi e accoglienti adatti alla contemplazione.


RIFERIMENTI DA:
http://www.treccani.it/enciclopedia/alhambra_(Enciclopedia_Italiana)/

giovedì 1 maggio 2014

Salvare l'Amazzonia: Giornata Oasi WWF il 18 maggio

 

Missione speciale quest’anno per la Giornata delle Oasi WWF prevista per domenica 18 maggio: salvare l’Oasi del Mondo, la grande foresta Amazzonica che negli ultimi 50 anni ha perso quasi un quinto della sua superficie, compresi animali e risorse naturali preziose per le popolazioni locali e di tutto il pianeta. 
Per due settimane (1-18 maggio) sarà possibile salvare dalla deforestazione un’area chiamata Triangolo Verde con sms o chiamata da fisso al 45505 a supporto della campagna "Vuoi che l’Amazzonia sparisca? Aiutaci a salvare l’oasi del Mondo".
Il grande progetto per il Triangolo Verde dell’Amazzonia prevede un’ampia zona di tutela con una gestione sostenibile delle attività economiche per le popolazioni locali lungo il fiume Putumayo al confine di 3 stati, Ecuador, Colombia e Perù: il paradiso di delfini rosa, pappagalli, giaguari.


Grazie a questo progetto il WWF potrà impedire il taglio illegale della foresta e sostenere le attività delle numerose popolazioni indigene presenti nell’area. 
Salvare l’Amazzonia dalla deforestazione è una garanzia per tutto il pianeta: quest’immensa foresta (estesa per 6,7 milioni di km2) è, infatti, uno dei più importanti tasselli del complesso sistema climatico globale, capace di immagazzinare 5 volte le attuali emissioni globali di anidride carbonica (responsabile del cambiamento climatico), come pochi altri sistemi della nostra terra.


Senza uno stop alla deforestazione entro 25 anni per l’Amazzonia sarà il "punto di non ritorno", con ripercussioni negative anche in altri angoli del pianeta con riduzione delle produzioni agricole e siccità anche in aree più lontane. 


RIFERIMENTI DA:
http://www.wwf.it/oasi/?7640/Giornata-oasi-18-maggio-salvare-lAmazzonia-dalla-deforestazione