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sabato 15 dicembre 2012

Homo Sapiens. La grande storia della diversità umana


A Trento - al Museo delle Scienze - fino al 12 febbraio 2013 un'evento dove, per la prima volta, un gruppo internazionale di ricercatori (appartenenti a discipline molto diverse, come la genetica, la linguistica, l’antropologia, la paleoantropologia, la climatologia) ha cominciato a collegare i percorsi di un’antica storia che ha condotto la nostra specie a uscire - meno di 200 mila anni fa - da una piccola valle africana per colonizzare regione dopo regione l’intero pianeta e a diffondersi formando una grande varietà di popolazioni e di culture diverse.
Un approccio multidisciplinare e internazionale che si riflette sia nei contenuti della Mostra (curata da Luigi Luca Cavalli Sforza (già Prof. emerito di Genetica delle popolazioni e delle migrazioni all'Università di Stanford) e da Telmo Pievani) sia nella composizione del Comitato Scientifico e che offre per la prima volta al pubblico una visione d’insieme aggiornata delle ricerche sul campo e dei risultati raggiunti.
La Mostra segue un ordine cronologico di eventi e di situazioni, a partire dalla nascita del genere Homo e dalle prime tracce di nostri antenati camminatori, fino all'invenzione dell’agricoltura e alle espansioni umane recenti che precedono le epoche storiche, passando attraverso le svolte più drammatiche del popolamento umano. Il suo filo conduttore è lo spostamento, l’esplorazione, la dispersione degli umani in uno spazio ecologico instabile e frammentato. L’approdo è quello della forte unità storica e genetica dell’umanità, ma al contempo della sua proliferante produzione di diversità.

Si fonda, in ogni sezione, su un mix di diversi linguaggi espressivi e sulla commistione dei contenuti espositivi. Si possono ammirare decine di oggetti originali provenienti da ogni parte del mondo, tra i quali fossili, utensili, manufatti, opere d’arte, opere etnografiche, documenti antichissimi; i calchi ufficiali delle più importanti specie dell’albero dell’evoluzione umana, tra le quali per la prima volta "Lucy" ricostruita mentre cammina; ricostruzioni di scenari e di storie, con spettacolari modelli a scala reale di ominidi (l'ominide pigmeo indonesiano, l'Homo floresiensis e il cucciolo di Lagar Velho (che qualcuno ritiene un ibrido tra "sapiens" e Neanderthal) e anche di colossali animali estinti (il moa gigante dalla Nuova Zelanda, il celebre dodo e la tigre dai denti a sciabola delle Americhe).

Si trovano inoltre installazioni interattive (sull'inesistenza biologica delle distinzioni razziali, sulla comunanza genetica di tutti gli esseri viventi, un grande planisfero interattivo per ripercorrere le storie di geni, popoli e lingue), postazioni hands-on (sulle pitture rupestri e sulla lavorazione della pietra) ed installazioni immersive con proiezioni, video e foto (la prima camminata dell’umanità, a Laetoli (in Tanzania) 3,75 milioni di anni fa e l’incanto delle prime pitture rupestri nella grotta francese di Chauvet).


RIFERIMENTI DA:
http://www.homosapiens.net/

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