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giovedì 25 settembre 2014

Henri Cartier-Bresson all'Ara Pacis di Roma


Dal 26 settembre al 25 gennaio in mostra, all'Ara Pacis di Roma, la retrospettiva "Henri Cartier-Bresson" curata da Clément Chéroux, storico della fotografia e curatore presso il Centre Pompidou, Musée national d’art moderne.
Con oltre 500 opere esposte, tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti - delle quali 350 sono stampe d'epoca, 100 documenti tra quotidiani, ritagli di giornali, riviste, libri manoscritti, film, dipinti e disegni - l'esposizione è realizzata dal Centre Pompidou di Parigi in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura.
La straordinaria intuizione visiva, la capacità di cogliere al volo i momenti più fugaci ma anche più significativi, fanno di Henri Cartier-Bresson (1908 – 2004) uno dei più grandi fotografi del XX secolo. 


Lungo tutta la sua carriera, percorrendo il mondo e posando lo sguardo sui grandi momenti della Storia, Cartier-Bresson è riuscito sempre a unire la poesia alla potenza della testimonianza. 
Dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione, Cartier-Bresson è stato uno dei grandi testimoni della nostra storia; tanto da meritarsi l'appellativo di "occhio del secolo”. 

RIFERIMENTI DA:

mercoledì 10 settembre 2014

"Memling. Rinascimento fiammingo" alle Scuderie del Quirinale


Roma dal 11 ottobre al 18 gennaio un’esposizione - curata da Till-Holger Borchert - che per la prima volta porta in Italia le opere di Hans Memling, l'artista che seppe operare una sintesi armoniosa e originale delle conquiste dei grandi fondatori dell’arte fiamminga. 
Caratterizzate da un'eleganza raffinata ed a tratti malinconica, le sue opere riassumono al meglio la breve ma intensa stagione artistica promossa dai mercanti di Bruges.

Ne è un significativo esempio il monumentale trittico del Giudizio Universale, raffigurante la grandiosa figura di San Michele intento a pesare le anime alla presenza della corte celeste (al centro),  i beati accolti da San Pietro che si apprestano a varcare le porte del Paradiso (a sinistra) e i dannati che precipitano nel fuoco dell’inferno (a destra).
Conservato al Museo di Danzica, era in origine destinato alla cappella dedicata a San Michele nella Badia Fiesolana a Firenze, ma in Italia non arrivò mai. 
Commissionato dal banchiere fiorentino Angelo Tani e da sua moglie Caterina di Francesco Tanagli - entrambi raffigurati inginocchiati del retro degli sportelli del trittico - venne caricata sulla galea San Tommaso assalita dai pirati che trasportarono il carico nella città di Danzica. Il trittico del Giudizio Universale venne ammirato a tal punto dagli abitanti della città che questi decisero di collocarlo nel Duomo della città. Inutile fu la causa intentata per riaverlo.


In mostra saranno anche presenti opere come il dittico del Cristo benedicente (Genova, Palazzo Bianco) e la Mater Dolorosa (collezione privata) - qui ricomposto per la prima volta - che contiene immagini devozionali copiate con più fervore nel tardo XV e nel XVI secolo, come attesta la versione dipinta dal Ghirlandaio, anche essa presente nel percorso espositivo.
Non mancheranno i famosi ritratti, genere in cui Memling seppe perfezionare lo schema campito su uno sfondo di paesaggio, che ebbe vasta diffusione e forte influsso anche sulle opere di numerosi artisti italiani del primo Cinquecento.

Riferimenti da: