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sabato 14 giugno 2014

A Rimini il XVI Festival del Mondo Antico


"Un ponte oltre gli imperi. 14-2014 duemila anni di storia" è il titolo della XVI edizione di Antico/Presente, che si svolgerà a Rimini dal 20 al 22 giugno.
Al centro di questa edizione, un simbolo per la città: il ponte sul fiume Marecchia, costruito per volontà di Augusto nel 14 d.C. (anno della sua morte) e terminato dal successore Tiberio. 
Completano lo scenario - di un territorio ricco di testimonianze - l'Arco della città (sempre di età augustea) e il complesso archeologico della ''domus del chirurgo''.
La manifestazione, partendo dall'indagine sul rapporto fra cultura e potere nell'Impero - con uno sguardo alla contemporaneità degli imperi del XXI secolo - spazierà dall'archeologia alla storia, dall'arte alla letteratura, passando per l'enogastronomia e privilegiando la forma del dialogo e del confronto.
L'archeologa Maria Grazia Maioli darà voce ad alcune delle opere del Museo della Città e tornerà il "Piccolo mondo antico Festival" dedicato a bambini e ragazzi.


Ad inaugurare questa XVI edizione - venerdì 20 giugno - sarà Tomaso Montanari dell'Università "Federico II" di Napoli, con una lectio magistralis sul rapporto fra potere e patrimonio artistico.
Il Festival offrirà inoltre l’occasione per portare a Rimini l’esposizione documentaria “Nel nome di Cesare Ottaviano Augusto. Quattro città unite da quattro archi. Susa Aosta Rimini Fano”, un progetto della Città di Susa che ha consegnato, oltre alla mostra, una pregevole pubblicazione.

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lunedì 2 giugno 2014

In mostra a Firenze, "Jackson Pollock. La figura della furia"


A Palazzo Vecchio fino al 27 luglio, la mostra dedicata a Jackson Pollock (1912 -1956) uno dei grandi protagonisti dell’arte mondiale del XX secolo, colui che ha scardinato le regole dell’arte figurativa occidentale dissolvendo gli ultimi baluardi della prospettiva rinascimentale. 
L'esposizione accosta e confronta l'opera dell'artista americano con quella di un grande dell'arte universale: Michelangelo Buonarroti (1475-1564) ) di cui proprio quest’anno si celebra il 450° anniversario della morte. 
E' questa la sfida che Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini – ideatori e curatori della mostra – hanno lanciato per mettere sotto osservazione due civiltà e due linguaggi: uno fondato sul disegno che cerca con tutte le forze di rispettare l’ordine della natura e del divino; l’altro basato sulla fenomenologia dell’inconscio e sulla mistica geometria, perfetta rappresentazione di un universo in espansione.
Ciò che accomuna Michelangelo e Pollock è il furore che entrambi trasmettono quando lavorano alle loro opere, una sorta di trance agonistica che li rende estranei al mondo esterno. 
Già nel '500 si parlò di "furia della figura" per descrivere le linee serpentinate di alcune figure del Buonarroti (caratterizzate spesso anche dal non-finito, per esaltare espressivamente il conflitto tra bellezza compiuta e ingombro dell'informe). In Pollock il concetto guida adottato nella mostra è invece quello della “figura della furia”, un’idea che ben definisce la pittura vitale, violenta e potente del pittore americano che con i suoi drip-painting stupì molti suoi contemporanei, così come era accaduto con il terribile Giudizio di Michelangelo nel XVI secolo.


Il progetto della mostra si articola in due sezioni: la prima, allestita a Palazzo Vecchio - dove è pure conservato il celeberrimo Genio della Vittoria di Michelangelo - raccoglie nella Sala dei Gigli e nella Sala della Cancelleria una serie di opere provenienti da musei e collezioni private di Tel Aviv, Amsterdam, Roma, New York, oltre a sei disegni giovanili di Pollock eccezionalmente prestati dal Metropolitan Museum di New York. 
La seconda sezione - che si trova nel complesso di San Firenze - è caratterizzata da uno spazio interattivo e da apparati multimediali e didattici che guidano il visitatore ad un nuovo modo di vivere l’arte e comprendere le opere di grandi artisti come Pollock.
La mostra è promossa dal Comune di Firenze con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la collaborazione dell’Opificio delle pietre dure di Firenze.

RIFERIMENTI DA: