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giovedì 17 settembre 2015

"Tocatì": a Verona il Festival Internazionale dei Giochi in Strada

Il 17, 18, 19 e 20 settembre 2015 le strade e le piazze del centro storico di Verona (chiuso al traffico per l'occasione) si riempiranno di giochi, riti, musiche e danze: parte la XIII edizione di Tocatì (Tòca-a-tì: voce dialettale veronese che vuol dire “tocca a te”) il Festival Internazionale dei Giochi in Strada - organizzato da Associazione Giochi Antichi in collaborazione con il Comune di Verona - che quest'anno avrà come ospite la Catalunya, antico territorio affacciato sul Mediterraneo, ricco di tradizioni e di fascino.
Circa 40 giochi tradizionali catalani e italiani saranno posizionati gli uni accanto agli altri per facilitare le comparazioni e le riflessioni del pubblico, invitato anche ad intervenire da giocatori pronti a condividere ed a raccontare abitudini e storia del loro Territorio.
Sarà l'occasione per vedere i Castell, le famose torri umane alte anche 10-15 metri che dal 2010 sono state incluse nella Lista Unesco del Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Emozionante il confronto con il P’zz’cantò di Irsina (Matera), le tradizionali torri umane rotanti che sfilano in processione al suono di un antico canto.
Degli insoliti giochi con i birilli: Bitlles pallareses di Pallarse Sobirà (Alti Pirenei), che sarà accanto all’italianissimo gioco della Carrara, presentato dai giocatori di Pellegrino (Sicilia) e tre giochi di palla lanciata con le braccia davvero particolari, la Pilota al carrer, che sarà accanto a To’ Vegna di Farra di Mel (Belluno) e a Palla elastica di Vallico Sotto (Lucca). E poi ancora giochi di tavoliere e giochi urbani.
Come di consueto ampio spazio anche musiche e danze caratteristiche catalane e italiane. 
Il 18 si svolgerà l'abituale parata dell’Ospite d’Onore e nella ex chiesa di San Giorgetto e San Pietro Martire sarà aperta una mostra dedicata alla tradizione ludica catalana (a cura della Direcció General de Cultura Popular).
Alla Biblioteca Civica si potrà inoltre ammirare la mostra "Giro del mondo in 70 mappe - tre secoli di tesori della cartografia nella letteratura per l’infanzia", realizzata dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco ed allestita con la collaborazione del Goethe Zentrum di Verona.
Per i bambini ci saranno numerosi “Laboratori di gioco”, a cura di associazioni e istituzioni che si occupano di gioco per professione (ludoteche, ludobus, animatori, esperti di didattica museale, ecc.).

riferimenti da :

sabato 5 settembre 2015

In mostra a Trento "L’Europa in guerra. Tracce del secolo breve"


Ultimo week-end al Castello del Buonconsiglio di Trento per la mostra dedicata al primo conflitto mondiale intitolata “L’Europa in guerra. Tracce del secolo breve”, con oltre 200 opere che raccontano le vicende del primo conflitto mondiale. 
In mostra dipinti, disegni, incisioni, diari, lettere e documenti.
Risultato di una ricerca e una rappresentazione fuori da ogni retorica, fuori dalle banalità celebrative, questa mostra mette in scena tragedie e lutti della guerra, indagando le cause e gli interessi che hanno scatenato il conflitto, le condizioni di assoggettamento di contadini e operai morti a milioni nella guerra mondiale e dà conto delle ribellioni: quella grande e riuscita in Russia con la rivoluzione bolscevica, quella fallita nel gennaio 1919 del sollevamento spartachista e quelle individuali, soprattutto evidenti nell’ampia scelta di “lettere censurate” dai fondi dell’Archivio Centrale di Stato.


La mostra è suddivisa in tre sezioni. La prima racconta il cuore sanguinante della guerra: i soldati nelle trincee, il panorama di morti sui campi di battaglia e nello spazio martoriato tra opposte trincee, tra filo spinato e cadaveri impigliati ai cavalli di Frisia. 
Nella seconda sala si trovano gli artisti delle opposizioni alla guerra e della ribellione e infine nella terza si indaga la religiosità e la devozione popolare durante il conflitto. 
Sono presenti opere di Dix, Grosz, Kollwitz, Sironi, Sartorio, Balla, Viani, Brass, Lugli, Salvarani, Quarenghi, Depero, Scalarini, Helios Gagliardo, Mura e decine di altri artisti. La ricerca critica e la scelta delle opere indagano nello “shock” che la guerra determina nell’arte accademica e “alta” e sugli stessi furori interventisti. 


La mostra apre il drammatico capitolo di “arte di guerra” e allarga il discorso alle espressioni e alle arti “basse” - di artigiani, contadini e operai di trincea - alzando sulle pareti vicino ai grandi artisti presenti ex-voto, arti popolari, oggetti e l’immaginario fantastico di quella religiosità estrema, popolare e barbarica, a cui ricorrono sulla soglia della morte i soldati al fronte.
La rassegna, curata da Piero del Giudice, è realizzata nell'ambito delle iniziative nazionali per il Centenario.

riferimenti da:
http://www.traccedelsecolobreve.com/