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sabato 12 aprile 2014

Kandisky a Vercelli. "L'artista come sciamano"


Fino al 6 luglio, all’Arca di San Marco di Vercelli, la mostra - curata da Eugenia Petrova - che illustra il complesso percorso interiore che lo porterà a scegliere il linguaggio astratto. 
Questa scelta è illustrata dallo stesso Kandisky nel testo pubblicato nel 1911 "Lo Spirituale nell'Arte", in cui sostiene che ''tramite il colore, la forma, la loro combinazione e il ritmo della composizione è possibile esprimere gli stati d'animo e le emozioni provocati sia dal mondo esterno che dai moti profondi dello spirito umano''. 
Le opere esposte (provenienti dalle prestigiose collezioni dell'Ermitage di San Pietroburgo) appartengono prevalentemente agli anni che Kandinsky trascorse fra Monaco e la Russia (tra il 1901 e il 1922) in cui abbandonò per sempre la Russia sovietica per accettare l’incarico offertogli da Walter Gropius di dividere con Paul Klee l’insegnamento al Bauhaus.


Fondamentale per la sua formazione - sostiene la curatrice - è il periodo trascorso in Vologda (in Siberia) dove da etnologo approfondisce la vita, gli usi e l'economia dei "sirieni" (una piccola etnia) cui dedica alcuni articoli scientifici. In questi luoghi Kandinsky incontra anche le antiche ritualità sciamaniche, dalla cui profonda spiritualità viene fortemente colpito.
Un'esperienza che comunque si inserisce perfettamente nella corrente culturale predominante in Russia nel corso dell''800, volta a ricercare le proprie radici nella cultura primitiva e folclorica del mondo contadino.
La profonda convinzione di Kandinsky che sia nella vita che nell'arte l'anima e lo spirituale debbano dominare sulla vita materiale forma dunque la sua percezione del mondo, come testimoniano appunto i capolavori allestiti all'Arca.

RIFERIMENTI DA: 
http://www.arte.it/calendario-arte/vercelli/mostra-wassily-kandinsky-l-artista-come-sciamano-7116

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