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domenica 6 luglio 2014

LUCE: l'immaginario italiano in mostra a Roma


A novant'anni dalla fondazione dell'Istituto Luce, il Complesso del Vittoriano ospita dal 4 luglio al 21 settembre la mostra "LUCE-L'immaginario italiano", un viaggio nella memoria visiva dell'Italia lungo il '900, tra filmati, fotografie, documenti, memorie, propagande.
Nato nel 1924 come L.U.C.E. (L'Unione Cinematografica Educativa) con l'intuizione e l'intento di raccontare l'attualità del Paese, della sua società e del mondo attraverso l'ancora nuovo linguaggio delle immagini in movimento, fu ribattezzato con Regio decreto l’anno seguente, Istituto Nazionale Luce.
Dopo 90 anni e una vicenda che ha accompagnato in parallelo e continuità tutta la recente Storia d’Italia, quell'intuizione è diventata oggi la più antica istituzione di cinema pubblico al mondo e - con un archivio di decine di migliaia di filmati e tre milioni di fotografie - un patrimonio di immagini impareggiabile per quantità e ricchezza di temi. Tanto da meritare nel 2013 l’ingresso (con "Cinegiornali e fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.") nel Registro Memory of the World dell’UNESCO.


Dal suo esordio il Luce ha divulgato l'immagine degli italiani a loro stessi; grazie ai "cinegiornali" milioni di cittadini (dagli anni '20 in poi) hanno potuto vedere e scoprire per la prima volta città, geografie lontane, popolazioni sconosciute, forme sociali e culturali differenti. La nascita di un'opinione pubblica in Italia passa di qui, insieme all'inevitabile formazione dei "luoghi comuni".
È su questo terreno condiviso ed elementare che il fascismo poté promulgare le sue propagande e il suo controllo. 
Ma anche che il Paese - dopo la fine della guerra - riuscì a testimoniare gli sforzi e la spinta civile della ricostruzione e gli sviluppi di una nuova società democratica e di massa avviata alla modernità.
Ma la mostra racconta anche il rovescio di questa immagine (a volte un po troppo retorica). Di come l’Italia si sia svelata attraverso e nonostante le immagini delle sue rappresentazioni ufficiali.


Nel racconto di questo autoritratto della nazione, "LUCE-L'immaginario italiano" è concepita come un flusso continuo di immagini. 
Il percorso parte dal concetto e dalla forma di "strip": grandi pannelli organizzati secondo un ordine tematico-cronologico, su cui sono proiettate speciali videoinstallazioni (montaggi realizzati ad hoc) di centinaia di filmati dell’Archivio storico Luce.
Accanto ai filmati, più di 500 splendide fotografie dell’Archivio fermano dettagli e momenti significativi, mentre pannelli di testo approfondiscono l’analisi storica e linguistica dei video. 


Una serie di parole-chiave lega l'itinerario. Si va così dagli anni '20 di città/campagna, ai '30 di autarchia, uomo nuovo, architettura, censura e propaganda. 
Si arriva a Guerra e rinascita, Cassino (icona della brutalità distruttiva delle guerre), vincitori e vinti (con sequenze poco conosciute e straordinarie, anche a colori, dell’ingresso degli alleati non solo a Roma, ma anche nelle profondità del Paese), modernità/arretratezza (un parallelo significativo di immagini dell’Italia anni ‘60), giovani, economia, corpi politici, neotelevisione, e tante altre.


Alcune speciali "camere" mostrano aspetti specifici e suggestivi: la "camera delle meraviglie" è un omaggio ai viaggi per il mondo compiuti dagli operatori Luce; la "camera del Duce" disegna un'antologia delle retoriche e dei silenzi di Mussolini ed è contrapposta alla "stanza del Paese reale", un commovente viaggio nei volti degli italiani negli anni ’30. 
L’ultimo spazio dell’esposizione è infine interamente dedicato al Cinema: con centinaia di foto di registi, attori, set ed una preziosa selezione di trailer e backstage di film.

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