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lunedì 6 aprile 2015

A Torino l'arte di Tamara de Lempicka


Fino al 30 agosto a Palazzo Chiablese, una mostra dedicata a Tamara de Lempicka.
L’esposizione presenta oltre 80 opere in un percorso tematico che permette al pubblico di conoscere le opere più iconiche e note della Lemcpicka, ma anche nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico.
La mostra si articola in 6 sezioni. Si apre con "I mondi di Tamara de Lempicka", un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l’anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l’anno della morte a Cuernavaca.
La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l’artista si cimenta fin dall’età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi proprio in quel periodo.


La terza, "The Artist’s Daughter" presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti.
La quarta sezione s'intitola "Madonne e santi" e rivela - tenuto conto dalla natura ambivalente e dalla condotta trasgressiva dell'artista - un’insospettabile attenzione per la pittura “devozionale”: troviamo, tra gli altri, la Vergine col Bambino (1931) e la Vergine blu (1934).
La quinta sezione "Dandy déco" racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da Le confidenze del 1928, alla Sciarpa blu del 1930, allo straordinario Ritratto di Madame Perrot con calle del 1931-1932.


Nella sesta "Scandalosa Tamara" si affronta il tema della Coppia. Campeggia in questa sezione il dipinto "La prospettiva" del 1923 (prestito del Petit Palais di Ginevra) primo quadro apprezzato e citato dalla critica del tempo.
La settima sezione "Le visioni amorose" racconta attraverso eccezionali nudi la delicata attenzione riservata agli uomini ed alle donne da lei amati.
La mostra - curata da Gioia Mori - ha lo scopo di illustrare il percorso creativo della de Lempicka, influenzato dall'arte antica quanto dalla lezione delle avanguardie storiche, con un occhio a recenti ricerche che hanno fatto emergere nuovi e più intimi aspetti. 


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