Oggi la Camera ha negato l'autorizzazione all'arresto di Nicola Cosentino, il deputato Pdl accusato di avere legami con il clan dei Casalesi.
Con voto "segreto" hanno detto NO in 309; i favorevoli 298.
Dello scampato pericolo Cosentino può ringraziare - oltre coloro che da subito si erano dichiarati contrari - gli assenti "ingiustificati", i Radicali e parte della Lega (che dopo aver inizialmente sbandierato il SI all'arresto, ha poi ripiegato sulla "libertà di coscienza", palesando alla fine una spaccatura al suo interno e provocando l'ira della base). Ma soprattutto deve ringraziare il "voto segreto".
Una procedura che di per se non avrebbe niente di sconveniente, ma che permette - a quanti ignorano il concetto di onestà intellettuale - di esprimere il proprio voto senza esporsi e soprattutto evitando il confronto.
In questa situazione, però, non si deve perdere di vista il vero problema: non è il metodo (voto segreto) che non funziona, ma la nostra classe politica!
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