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Visualizzazione post con etichetta impressionismo. Mostra tutti i post
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venerdì 17 marzo 2017

"Manet e la Parigi moderna" in mostra a Milano

La mostra "Manet e la Parigi moderna" - al Palazzo Reale  fino al 2 luglio - intende raccontare il percorso artistico del grande maestro (1832-1883) che, in poco più di due decenni di intensa attività, ha prodotto opere in grado di rivoluzionare il concetto di arte moderna. Una vicenda la sua, che si intreccia a quella di altri celebri artisti (molti tra loro compagni di vita e di lavoro di Manet) frequentatori assieme a lui, di caffè, studi, residenze estive, teatri.
Le opere presenti in mostra arrivano dalla prestigiosa collezione del Musée d’Orsay di Parigi: 55 dipinti – di cui 17 capolavori di Manet e 40 altre splendide opere di grandi maestri coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot
Alle opere su tela si aggiungono 10 tra disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni degli altri artisti e 7 tra maquettes e sculture.

L’esposizione intende celebrare il ruolo centrale di Manet nella pittura moderna, attraverso i vari generi cui l’artista si dedicò: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, le donne, Parigi (sua città amatissima) rivoluzionata a metà Ottocento dal nuovo assetto urbanistico attuato dal barone Haussmann e caratterizzata da un nuovo modo di vivere nelle strade, nelle stazioni, nelle Esposizioni universali, nella miriadi di nuovi edifici che ne cambiarono il volto e l’anima.
La mostra è curata da Guy Cogeval, storico presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi con le due conservatrici del Museo, Caroline Mathieu (conservatore generale onorario) e Isolde Pludermacher (conservatore del dipartimento di pittura). 


Riferimenti da:

domenica 17 gennaio 2016

"Dagli Impressionisti a Picasso" in mostra a Genova

A Genova, fino al 10 aprile, la mostra "Dagli Impressionisti a Picasso", nella splendida cornice di Palazzo Ducale.
Matisse, Renoir, Cézanne, Degas, Picasso, Van Gogh, Gauguin, Monet, Otto Dix, Modigliani, Kandinsky: 52 capolavori dell'arte europea, rappresentativi della prestigiosa collezione del Detroit Institute of Arts.
L'esposizione punta l’attenzione sulla sorprendente avventura del collezionismo americano, che va di pari passo con il rapido sviluppo del capitalismo dell’Occidente industrializzato. I grandi imprenditori diedero origine infatti ad una forma di mecenatismo che permise di aprire - alimentato dagli stimoli delle avanguardie europee - un nuovo immaginario culturale.
La mostra - che consente di ripercorrere la storia dell’arte europea a cavallo tra Ottocento e Novecento, dall'Impressionismo a Van Gogh e Cézanne, dall’Ecole de Paris alle avanguardie storiche, dalle spinte verso l’astrattismo di Kandinskij sino alla eccezionale parabola artistica di Picasso, offrendo una rara occasione per osservare da vicino i grandi maestri che hanno rivoluzionato l’intera cultura mondiale - è divisa in diverse sezioni.
La prima è dedicata alla nascita del movimento che ha cambiato per sempre la storia della pittura: l’Impressionismo. La volontà di aprirsi alla luce libera della natura è una conquista che – agli albori dell’Impressionismo – passa attraverso il realismo intenso di Courbet e le opere narrative di pittori come Gervex e Carolus-Durand.

Uno spazio autonomo sarà invece dedicato alla figura di Edgar Degas, di cui saranno presenti cinque tele che sviluppano tutti i temi fondamentali del pittore parigino: il ritratto, i cavalli e le inconfondibili ballerine.
La sala principale della mostra avrà invece come tema il superamento dell'Impressionismo e l’aprirsi di nuovi orizzonti, e ruoterà attorno alla figura-chiave di Vincent Van Gogh, alla quale si affiancheranno quelle di Paul Cézanne e Henri Matisse. Saranno presenti anche dipinti di Amedeo Modigliani.

La mostra culminerà con una sala monografica dedicata a Pablo Picasso, di cui saranno presenti sei tele, che hanno l'obiettivo di ripercorrere l’intera vicenda dell’arte del Novecento, dalla giovanile Testa di Arlecchino (1905) fino alla Donna seduta, dipinta nel 1960, quando Picasso era ormai alle soglie degli ottant’anni.

Tra la nascita dell’Impressionismo e le prime opere cubiste di Picasso trascorrono all'incirca trent'anni, gli anni cruciali nei quali in Europa tutto cambia: l’arte, la storia, la società.
E’ un’età straordinaria durante la quale si sperimentano nuovi orizzonti espressivi, nuovi stimoli culturali, divenuti poi le basi della nostra stessa modernità. I cinquantadue capolavori provenienti dal Detroit Institute of Arts e qui esposti, appartengono a quel periodo e ne costituiscono una splendida sintesi.
Curata da Salvador Salort-Pons e Stefano Zuffi, la mostra è organizzata dal Detroit Institute of Arts, prodotta da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura in collaborazione con MondoMostre Skira ed è promossa dal Comune di Genova con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Missione Diplomatica americana in Italia e dell’American Chamber of Commerce in Italy.

riferimenti da: 

venerdì 8 agosto 2014

Van Gogh al Palazzo Reale di Milano


"Van Gogh - L'uomo e la terra".  Dopo 62 anni, Milano torna ad ospitare - dal 18 ottobre 2014 all'8 marzo 2015 al Palazzo Reale - le opere di uno degli artisti più famosi al mondo.

Il lavoro di Kathleen Adler (curatrice della mostra, esperta del periodo impressionista, nonché autrice di significative monografie) e del comitato composto da alcuni tra i più noti e riconosciuti esperti di Van Gogh e della pittura del periodo,  ha permesso di costruire un percorso che accompagnerà il visitatore attraverso oltre 50 opere, alla scoperta di tele già note e di altre mai viste prima, per comprendere ed esplorare il complesso rapporto tra uomo e natura, tra fatica e bellezza, attraverso il drammatico percorso dell’esistenza di Van Gogh.


In un’epoca in cui la maggior parte degli artisti rivolgeva lo sguardo al paesaggio urbano, frutto dell’industrializzazione europea della fine del XIX secolo, Van Gogh sposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino.

La vita e le mansioni della tradizione agreste diventano per lui materia di studio, considerando questa come soggetto dalla nobile e sacra accezione e i lavoratori della terra figure eroiche e gloriose: dai primi disegni realizzati in Olanda fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles, Van Gogh esprime la propria affinità verso gli umili, immedesimandosi con loro e rappresentando il loro dignitoso contegno.


Il corpus centrale della mostra è costituito da opere provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, a cui si aggiungono lavori provenienti dal Van Gogh Museum di Amsterdam, dal Museo Soumaya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico, dal Centraal Museum di Utrecht e da collezioni private normalmente inaccessibili.
Tra i capolavori concessi dal Kröller-Müller Museum alla mostra milanese troviamo L’autoritratto del 1887, il Ritratto di Joseph Roulin e Paesaggio con covoni di grano e luna crescente del 1889, Vista di Saintes Marie de la Mer del 1888 e i molti disegni.

L’esposizione godrà di una mise en scène d’eccezione: l’archistar giapponese Kengo Kuma, curerà il progetto di allestimento della mostra.


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domenica 16 febbraio 2014

A Roma i capolavori del Musée d'Orsey.


Dal 22 febbraio all’8 giugno il Complesso del Vittoriano presenta la grande mostra “Musée d’Orsay. Capolavori”. 
L’esposizione porta a Roma 70 opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi, come Van Gogh, ManetGauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Corot e molti altri,  in un percorso artistico che va dalla pittura accademica dei "Salon", alla rivoluzione impressionista, per approdare alle soluzioni formali dei nabis e dei simbolisti. 
La mostra è articolata in cinque sezioni.
La prima è incentrata sull’arte dei Salon, nucleo originario della collezione; la seconda illustra il rinnovamento della pittura di paesaggio ad opera della Scuola di Barbizon, che apre la strada allo studio impressionista della natura.


Si passa quindi la sezione dedicata alla modernità ritratta dagli impressionisti, che conferirono dignità di genere a balli, scene di vita in società e scorci di vita privata; infine l’evolversi del linguaggio pittorico post impressionista: la pittura Simbolista, il sintetismo di Gauguin, la bidimensionalità dei Nabis, fino ad arrivare alle avanguardie del XX secolo.


La rassegna è stata curata da Guy Cogeval e da Xavier ReyLa, che nella selezione dei dipinti hanno anche voluto rendere conto non solo della storia delle avanguardie e della modernità nella pittura, ma anche offrire ai visitatori un inedito racconto del Museo d'Orsay, ex stazione ferroviaria nel cuore della ville lumiere diventato una delle maggiori istituzioni mondiali dell'arte, illustrando la costruzione dell'edificio per l'Esposizione Universale del 1900 e le trasformazioni successive.

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http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/spettacolo/2014/02/09/Monet-Van-Gogh-capolavori-Orsay-_10042745.html?idPhoto=1

giovedì 19 dicembre 2013

A Torino "RENOIR, dalle Collezioni del Musée d'Orsay e dell'Orangerie"



Alla GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea) di Torino fino al 23 febbraio 2014, una mostra che riunisce una sessantina di opere di Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) - eccezionalmente prestate dal Musée d’Orsay e dall’Orangerie - e permette di ricostruire nella sua completezza il percorso artistico di uno dei maestri dell’Impressionismo.
Il percorso espositivo attraversa i grandi temi che hanno caratterizzato la sua opera, dagli inizi - nella Parigi degli anni sessanta dell’Ottocento - quando incontra Monet, Bazille, Cézanne, Degas, Pissarro e Manet, fino ai grandi nudi femminili degli ultimi anni, passando per i ritratti delle "grisettes" (le sartine di Montmartre), quelli dei suoi amici e familiari, i paesaggi e i fiori che celebrano la vitalità della natura o ancora l’evocazione gioiosa e lirica dei balli e delle feste popolari.


I capolavori qui raccolti testimoniano quanto, al di là dello stereotipo che frequentemente lo identifica solo come pittore della spensieratezza e della gioia di vivere, Renoir fu un artista in perenne ricerca, sempre pronto a misurarsi con il nuovo.
La mostra si articola in nove sezioni: "L’età della Bohème", “Nous adorons les femmes de Renoir”; “Le métier de paysagiste”; "Infanzia"; “La recherche heureuse du côté moderne”; "Le Jeunes filles au piano"; “Beau comme un tableau de fleurs”; “Le nu, forme indispensable de l’art”; "L’eredità delle Bagnanti".


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giovedì 17 ottobre 2013

"Verso Monet". A Verona il paesaggio dal '600 al '900.


A Verona - dal 26 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia - la mostra “Verso Monet - Il paesaggio dal Seicento al Novecento”.
L'esposizione ospita circa novanta opere. Tra queste molti i capolavori di grandi artisti provenienti da alcuni dei più importanti musei statunitensi, come il Museum of Fine Arts di Boston e il Columbus Museum of Art.
Tra le opere, dipinti di Poussine, Lorraine, Van Ruisdael, Van Goyen, Hobbema, Canaletto, Monet, Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Degas, Manet, Van Gogh, Gauguin e Cézanne.
Obiettivo della mostra è mettere in luce il ruolo del paesaggio come tema a sé stante nella storia dell'espressione artistica, da mero sfondo di personaggi e narrazioni, a rappresentazione autonoma.


Il percorso espositivo è diviso in sezioni:
  • Il Seicento, il vero e il falso della natura: dal paesaggio come sfondo al paesaggio come tema;
  • Il Settecento, l'età della veduta: con le opere dei grandi vedutisti veneziani;
  • Il paesaggio romantico: con l'inserimento in questo soggetto artistico di elementi psicologici propri dell'arte ottocentesca.
  • Realismi: con opere delle scuole est-europee ed americane dell'Hudson River;
  • L'impressionismo e il paesaggio / Monet e la nuova idea di natura: il percorso del paesaggio verso quella ricerca assoluta dello studio della natura e della sua trasposizione artistica che fu uno dei nodi centrali della ricerca impressionista e soprattutto di Claude Monet;
La mostra si trasferirà a Vicenza - Basilica Palladiana - dal 22 febbraio al 4 maggio 2014.
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venerdì 18 gennaio 2013

Giuseppe De Nittis in mostra a Padova


A Palazzo Zabarella di Padova - dal 19 gennaio al 26 maggio - con oltre 120 opere la mostra "De Nittis" si propone come la più completa tra quelle che l'Italia ha dedicato al grande pittore ottocentesco.

Le opere provengono dalle maggiori istituzioni francesi, tra cui il Petit Palais ed il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Reims e dai più importanti musei e gallerie pubbliche italiane.

Il percorso espositivo - ordinato in sezioni cronologiche - ne racconta la straordinaria produzione artistica, dagli esordi dalle suggestioni macchiaiole alla breve maturità, quando il suo "impressionismo onirico" gli valse il favore del bel mondo parigino e di quello londinese.

Riferimenti da:
http://www.zabarella.it/mostre/de-nittis/